Benchè non ne siamo consapevoli, le nostre reazioni agli eventi della vita sono per lo più meccaniche. Vediamo quali sono i problemi che questo comporta e come uscirne.
La produzione cinematografica ha spesso proposto film nei quali il protagonista è un robot che prende coscienza della sua esistenza ed inizia a comportarsi in un modo più vicino a quello umano, essendo in grado di prendere autonomamente decisioni e provare sentimenti. Esempi sono “Io, Robot“, “Autòmata“, o il più recente “Chappie“.
In tutti questi casi il robot esce da quella che è la sua ‘meccanicità’, per svegliarsi ad un nuovo modo di vivere e rapportarsi al mondo.
Ebbene, se qualcuno pensa che il modo in cui la maggior parte degli esseri umani vive e si rapporta al mondo sia la normalità, o peggio crede che sia l’unica modalità con cui è possibile vivere, si sbaglia di grosso.
Il tema centrale è la ‘coscienza di sè‘. Così come i robot vivono in uno stato meccanico finchè non prendono coscienza di sè, così anche noi esseri umani non possiamo renderci conto dell’esistenza di un altro modo di vivere la vita fino a che non ci rendiamo conto che anche noi per la maggior parte del nostro tempo viviamo in uno stato di assoluta meccanicità.
Non ci credete? Beh, è facile dimostrarlo.
Sareste in grado di non provare rabbia nei confronti di una persona che vi fa un torto? In altre parole, riuscireste a prendere il controllo del vostro essere di fronte a qualsiasi vicissitudine della vita, bella o brutta che sia?
La risposta è no, naturalmente, almeno per la maggior parte delle persone.
Così come ho già scritto in questo altro articolo, è come se avessimo dei pulsanti con su scritto “Rabbia”, “Disperazione”, “Paura”, ma anche “Gioia”, “Euforia”, ecc. che vengono semplicemente premuti dalle persone o dagli eventi esterni a noi, e noi re-agiamo di conseguenza, come semplici robot ai quali è stato impartito un comando ben preciso.
Il problema non è provare quei sentimenti o avere determinate reazioni. Il problema è farlo in modo del tutto automatico, senza cioè la benchè minima possibilità di esercitare il proprio libero arbitrio e, cosa peggiore di tutte, ritenere che quel comportamento meccanico sia l’unico possibile.
La vita inizia oltre la meccanicità
C’è ben altro oltre quello che ci sembra il modo ‘normale’ di vivere. Possiamo prendere davvero il controllo della nostra vita superando la meccanicità che contraddistingue il nostro modo abituale di essere.
Come ho detto più volte in questo blog, il nostro cervello è una macchina, bella e perfetta, ma comunque una macchina, e come tale se lasciata a se stessa non può far altro che eseguire il programma che le è stato impartito fin dalla nascita, durante tutta la nostra vita.
Tutta la materia, se lasciata a se stessa, non può far altro che comportarsi in modo meccanico. L’intero Universo è una grande macchina, che in parte condiziona la nostra esistenza.
Chi crede nell’oroscopo, cioè nel fatto che le stelle possano rispecchiare il nostro modo di essere e indicare il nostro destino ha sicuramente ragione, ma solo in parte.
Ha ragione infatti nel caso in cui i nostri comportamenti e re-azioni sono solo ed esclusivamente meccanici. In tale situazione quello che lo Zodiaco ci mostra rispecchia la meccanicità dell’Universo, dove le stelle e i pianeti si muovono in base a precise leggi fisiche, e di conseguenza possono rappresentare lo specchio del comportamento e del destino degli esseri viventi che, essendone immersi in modo non consapevole, devono sottostare necessariamente a questa meccanicità.
Ecco cosa disse Giordano Bruno al riguardo:
Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco.
Il ricordo di sè è la via di fuga
Il nostro destino non è per nulla predeterminato o predeterminabile, perchè ‘possiamo modificare il corso degli eventi…persino lo Zodiaco’, come diceva Giordano Bruno, ma come fare?
La risposta è semplice, e persino scontata per chi segue abitualmente questo blog o legge i miei libri. Si può sfuggire alla meccanicità solo ed esclusivamente prendendo il controllo del nostro essere attraverso la presenza e il ricordo di sè.
Si tratta di scelta, solo di una scelta. Puoi scegliere se vivere meccanicamente (cioè non vivere) o vivere in presenza, con la piena attenzione al momento presente e al tuo essere. Solo chi ha sperimentato la seconda modalità può dire di “essere in vita“.
Non mi soffermerò qui sugli aspetti e le tecniche del ricordo di sè, perchè potrete trovare diversi articoli al riguardo su questo blog, ma la cosa più importante che desidero sottolineare in questo articolo è che bisogna rendersi conto che il modo in cui viviamo non è l’unico possibile, e solo avendone consapevolezza è possibile accedere ad una nuova modalità di vita, nella quale prendiamo il controllo della nostra esistenza, vincendo la meccanicità del mondo… persino dello Zodiaco.
Paolo Marrone

Psicologia transpersonale
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Dal punto di vista strettamente biologico e psicologico, in quanto esseri umani, siamo destinati ad una breve e spesso dolorosa esistenza. Vi è qualcosa che possiamo fare, di realmente utile in termini evolutivi, per sbloccare la nostra capacità di trasformazione ed elevarci al di sopra della futilità alla quale sembriamo condannati? La Macchina Biologica Umana, rappresenta la risposta a questa domanda. ...(Continua)
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