Troppo spesso si afferma che ottenere risultati nel campo della crescita personale è troppo difficile. E’ una scusa che ci raccontiamo, ma ti stupirai nello scoprire il vero meccanismo che è all’origine di questo comportamento.
Il titolo di questo articolo viene da una famosa frase del celeberrimo film di fantascienza Matrix, dove Morpheus, rispondendo a Neo riguardo alle difficoltà incontrate nella lotta contro i loro nemici, dice:
Non ho detto che sarebbe stato facile,
ho detto che ti offrivo la verità.
Troppo spesso i miei articoli su questo blog, o i post pubblicati sulla pagina di Facebook relativi al lavoro su se stessi, vengono commentati con frasi del tipo:
“è troppo difficile”
“magari fosse così semplice”
“ci ho provato, ma per me non funziona”
…e via discorrendo.
Bene, va chiarita subito una cosa molto importante: non ho mai affermato da nessuna parte che la cosa sia semplice. Mai. Anzi, molte volte spiego che il lavoro su se stessi è lungo, e che per ottenere risultati bisogna impegnarsi moltissimo. E’ un lavoro di molte vite.
Salvatore Brizzi nei suoi seminari è solito dire che se si chiama “lavoro su se stessi” ci sarà pure un motivo. Se è un lavoro, vuol dire che bisognerà pur farlo quel lavoro per ottenere qualche risultato.
La verità è che non esistono scorciatoie, e chi davvero intende imboccare un percorso di crescita personale dovrà necessariamente prendersi l’impegno verso se stesso di percorrere quella strada fino in fondo, superando gli ostacoli e le inevitabili salite.
Chi scrive quei commenti lo fa semplicemente come un atto istintivo ed inconscio per giustificare – nei propri confronti – lo scarso impegno profuso nel raggiungimento dei propri obiettivi. Etichettare una cosa come difficile ci mette l’animo in pace riguardo il fatto che non abbiamo mai deciso veramente di intraprendere la strada della crescita personale.
Ci prendiamo in giro raccontandoci che “Ci proverei anche, ma siccome è difficile…”
La verità è che non vogliamo cambiare
La realtà è che diciamo a parole di voler crescere personalmente e spiritualmente, ma in verità non abbiamo la benchè minima intenzione di farlo.
E’ un meccanismo molto subdolo, che ci fa raccontare a noi stessi una storia falsa, fatta di scuse che hanno l’unico scopo di giustificare la nostra assoluta volontà a non muoverci di un solo passo dalla situazione attuale.
Non venitemi a dire che in realtà volete a tutti i costi migliorare voi stessi, e che avete tutte le intenzioni di cambiare la vostra vita prendendo finalmente in mano il vostro destino, e che quei sogni li volete realizzare davvero.
Tutte balle.
Avete mille ragioni per non cambiare, e il vostro ego ogni volta ne escogita una, immancabilmente tutte le volte in cui dovreste prendere una decisione in tal senso.
A tutti noi è capitato, soprattutto quando vorremmo fare qualche esercizio di meditazione, che una vocina dentro di noi ci dice che potremmo rimandare a domani. Tanto che cambia, oggi o domani è lo stesso. E quando poi quell’esercizio finalmente lo facciamo, la stessa vocina il giorno dopo ci dice che siccome l’abbiamo fatto ieri, forse possiamo anche rimandare a domani, tanto per oggi siamo a posto con la coscienza.
Domani non esiste, e ieri non c’è più. Capisci qual è l’inganno?
Rilassati, non è colpa tua
Se ti ritrovi in una di queste descrizioni, non prendertela con te stesso. Non c’entri nulla, non è colpa tua. Ascolta bene: nemmeno uno dei pensieri che affollano la tua mente ti appartiene.
Hai letto bene.
Fa tutto parte dell’illusione in cui siamo immersi. Sei all’interno di una Grande Simulazione che hai costruito tu stesso. E’ il gioco che noi stessi abbiamo messo in piedi quando ci siamo incarnati per poter vivere appieno la condizione di non-Dio, al fine di poter arrivare a concepire, attraverso il lavoro appunto, la nostra vera natura divina.
Siamo stati così bravi a costruire questa messa in scena che è davvero difficile rendersene conto ed uscire dal labirinto entro cui ci siamo voluti rinchiudere.
Ma per poter uscire dal labirinto dobbiamo decidere di vederlo, quel labirinto. Il problema è che le voci nella nostra testa sono lì appositamente per evitare che ci accorgiamo della Realtà, quella con la R maiuscola, e per farlo usano bassi trucchi da illusionista.
Uno di questi è proprio la distrazione. Se hai assistito a qualsiasi spettacolo di illusionismo saprai sicuramente che il mago di turno è abilissimo nel distrarre la tua attenzione, così che tu non ti possa accorgere del trucco.
Ecco a cosa servono quelle voci che ci raccontano un sacco di stupidaggini alle quali crediamo. Rubano la tua attenzione per distrarre la tua mente, facendoti credere nell’esistenza di falsi concetti come ‘ieri‘ o ‘domani‘, in modo che tu non ti possa accorgere del trucco.
Fai fatica a crederlo? Normale, fa parte dell’illusione.
Per uscire dalla Grande Simulazione è allora necessario prima di tutto rendersi conto di esserci dentro fino al collo, ma per farlo serve anche una fortissima volontà a superare questo stato di semi-addormentamento, e mettersi a lavorare sul serio impegnandosi a fare il cosiddetto “lavoro su se stessi”.
Un buon modo per iniziare è non credere più a quella vocina che ti dice che “è difficile“, ma non perchè sia facile, ma semplicemente perchè non sei tu che parli.
Ricordi? Non ti ho detto che sarebbe stato facile, ho solo detto che ti offrivo la Verità.
Paolo Marrone

Percorsi di consapevolezza
Macro Edizioni
2010
14,5x18,5
200

Se è vero che i pensieri e le emozioni determinano la tua vita, cos'è che determina i tuoi pensieri e le tue emozioni?
Cos'è che fa in modo che tu ti senta bene o male, che tu provi paura o felicità? Cosa ti fa dubitare o avere fiducia, tener duro o rinunciare? E qual è la causa del tuo modo di percepire le persone e gli avvenimenti? Cos'è che te li fa amare o te ne tiene lontano?
La grande varietà di sentimenti e pensieri che provi ogni giorno fa parte della tua vita, nel corso della quale le tue esperienze vengono determinate dall'interazione di alcune forze. Se non impari a conoscerle e ad averne consapevolezza, queste forze possono agire come veli che offuscano la tua coscienza, stabilendo ciò che vedi e cosa senti, le tue reazioni e i tuoi pensieri e quindi anche tutto ciò che ottiene dalla vita... (Continua)
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Caro Paolo, sempre grazie per l’immenso lavoro e condivisione, si, guardare le nostre parti buie fa paura, per quello scappiamo all’inizio, ma se rompiamo il ghiaccio poi non ci fermiamo più, anzi diventa una necessità conoscersi lavorando si se stessi, un mio amico dice: se non conosci le tue parti più nascoste e le tiri fuori, ti annienteranno, ed allora su..al lavoro :-)) . Pace e gioia a tutti
Grazie !!!! Arrivi sempre al momento giusto nel dare le risposte alle domande che mi faccio. Riprendendo un tuo articolo precedente, sembra proprio che scriva io quello che mi serve quando mi serve 🙂
molti degli articoli letti su questo sito sono stati per me veramente interessanti e costruttivi. Debbo dire che questo è senza dubbio il migliore che abbia letto. Colpisce dritto nel centro le credenze negative più radicate in noi stessi: paura del cambiamento, sfiducia, illusione del tempo, ecc..
Di grande aiuto è stata la lettura del libro “Dio in te” che consiglio a tutti.
A proposito poi di Matrix, ne sono un grande estimatore… per me un capolavoro cinematografico di grande valore sociale dei nostri tempi.
Grazie per tutto quanto pubblicate su questo sito
Grazie a te Stefano, mi fa sempre piacere sapere che i miei articoli sono apprezzati.
Un caro saluto.
Paolo
Interessante, voglio sapere di piu