La vita è un gioco. Impariamo a giocarla

La vita è un giocoA volte ci prendiamo troppo sul serio, soffrendo anche per motivi futili. Impariamo a goderci l’esistenza diventando coscienti che la vita è un gioco, e come tale va vissuta.

In questo post desidero parlarvi del fatto che la vita è un gioco, e che il problema è che non lo sappiamo, o almeno non ci crediamo fino in fondo.

Vi è mai capitato di imbattervi in persone che vi raccontano le loro vicissitudini dicendovi che “la vita è dura” e che loro sono sempre quelli a cui va sempre tutto storto, e che “se lo sentivano che…“, ecc. ?
Se si, avrete anche notato che quando proviamo a dire loro che cambiando la mentalità riguardo al mondo possono attirare a loro cose positive, ci guardano come se fossimo matti e ribadiscono che sono tutte storie, che tanto non cambia mai niente…

Se vi è capitato, siete dei fortunati. Si perché potete dire di aver avuto la prova che la legge di attrazione funziona. Ebbene si, quelle persone sono la prova vivente che la vita ci porta esattamente quello che ci aspettiamo.
Infatti, vedendo tutto negativo, nel momento in cui le cose vanno davvero storte queste persone dicono “Vedi che avevo ragione?“, rafforzando così le loro convinzioni.

Buffo, no?

Vi ho fatto un esempio estremo (ma molto comune) di persona che sicuramente non crede che la vita sia un gioco, ma attenzione, era un esempio provocatorio, per portarvi a ragionare sul fatto che soffriamo anche noi delle stesse credenze limitanti, anche se in forma più lieve.

Infatti benchè crediamo all’esistenza della legge di attrazione, non crediamo nel fatto che la vita sia un gioco, e continuiamo a fare l’errore di prendere le cose troppo sul serio.

Molti di noi infatti si auto-limitano pensando che le cose davvero belle della vita, come per esempio una grande abbondanza economica, siano cose che succedono “agli altri” più fortunati di noi.
Cadiamo spesso nell’errore di sottovalutare noi stessi, o sopravvalutare gli altri. Crediamo che dobbiamo sempre fare qualcosa per meritarci le cose belle.

Nel Paese dei Balocchi la vita è un gioco

Ma se è vero che siamo noi a creare la realtà, allora dobbiamo entrare in un’altra ottica.
Seguitemi nel ragionamento. Se siamo noi a creare la realtà, allora vuol dire che possiamo avere tutto ciò che vogliamo, senza nulla togliere agli altri. Ma per fare questo l’Universo deve necessariamente disporre in abbondanza di qualsiasi cosa. E allora, il fatto di poter disporre di qualsiasi cosa in abbondanza fa di questo mondo un paese dei balocchi.
Sì, un paese dei balocchi. Noi chiediamo, e l’Universo si mette in moto per farcelo avere. E’ così che funzionano le cose, ed è questa la legge che vige nel paese dei balocchi.

E allora se viviamo nel paese dei balocchi, ne consegue che la vita è un gioco.
Perchè allora prendere sempre le cose così sul serio?

Ma… un momento… stai forse pensando che questo articolo è troppo ottimista e racconta una storia che non corrisponde alla realtà?
Se l’hai pensato, ricorda quella persona negativa di cui abbiamo parlato all’inizio.
Pensaci, forse sei anche tu nella stessa situazione?

Ebbene sì, siamo tutti in quella stessa situazione.
Non ci rendiamo conto che la vita è un gioco perché non credendola tale… tale non è per noi. Siamo chiusi all’interno di un circolo vizioso: crediamo ad una realtà che puntualmente si avvera, e poi guardandola rafforziamo le nostre convinzioni credendo in quella realtà… che quindi si avvera ancora, e ancora…

…Buffo, no?
Vuoi essere la prova vivente che la Legge di Attrazione funziona? Allora cerca di esserlo in positivo.

Dobbiamo considerare che siamo venuti al mondo per goderci la vita. Eliminiamo ogni pensiero limitante. Non dobbiamo guadagnarci o meritarci nulla per avere ciò che desideriamo. Siamo esseri Divini che si meritano tutte le cose belle della vita.
La vita è un gioco, e siamo qui per godere dell’enorme dono che è l’esistenza, e qualsiasi nostro desiderio può essere materializzato, basta sapere e credere che questo è vero.

Impariamo a giocare nel modo corretto

Attenzione però. Non cadiamo nell’errore di pensare che sia facile. Dobbiamo impegnarci a fondo lavorando su noi stessi per cambiare le nostre convinzioni e raggiungere quindi una tale consapevolezza. Non basta saperlo, bisogna anche crederlo in profondità, scolpendolo nel subconscio, come ho scritto in quest’altro articolo.
Possono volerci anni, ma è assolutamente possibile farlo, per tutti.

Ma dobbiamo anche evitare di fare un altro errore. Se è vero che la vita è un gioco, dobbiamo considerare i suoi doni come semplici regali da utilizzare e lasciar andare quando necessario.
Nulla è definitivo, e nulla ci appartiene. Godiamoci il fatto che la vita è un gioco, non attaccandoci a nessuno dei “giochi” che essa vorrà donarci.

Paolo Marrone

La Vita è Gioco Book Cover La Vita è Gioco
Osho
Crescita Spirituale
De Agostini
2011
13,5x20,5
327

Dopo La vita è dono, Osho torna a parlarci della figura del Baul, "il folle che simile a un bambino vive cantando e danzando". La sua lezione ci spinge ad amare la vita senza riserve, ad accettarne tutte le apparenti contraddizioni. Il divino è ovunque, nel fango come nel fiore di loto, nella carne come nello spirito, dentro di noi e negli altri.

La vita ci travolge nel suo ritmo frenetico, scandito da piccoli e grandi drammi, obiettivi da raggiungere, doveri tassativi e impegni inderogabili... (Continua)




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Informazioni su Paolo Marrone

Da anni si occupa dello studio delle vere leggi dell’Universo, attraverso la riscoperta dei profondi legami esistenti tra le antiche dottrine orientali e le più recenti scoperte nel campo della fisica quantistica. Ha intrapreso da tempo un percorso di crescita personale attraverso la partecipazione a scuole dei migliori coach a livello mondiale, come la School of Enlightenment di Ramtha, la Mastery University di Anthony Robbins e il Quantum Leap di T. Harv Eker, solo per citare le più importanti, e ama condividere le sue scoperte e le sue riflessioni su questo blog. E’ anche co-autore di “La via della Creazione Consapevole” e autore de "Il monaco che non aveva un passato".
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2 risposte a La vita è un gioco. Impariamo a giocarla

  1. Andrea scrive:

    Buongiorno, mi faccia capire meglio, come posso considerare la vita un gioco, ad esempio, se fossi nato in Ruanda, in una favella del Brasile o in un rione mafioso di Napoli. Ciò che non riesco bene a comprendere e che forse, la crescita mentale non é dovuta solo alla volontà. Dove sbaglio? Grazie per il lavoro che condivide con Noi

    Andrea

    • Paolo Marrone scrive:

      Andrea, nulla ha valore assoluto nel mondo. Se io per esempio affermo che è sempre possibile piegare una lastra di metallo, dico una cosa vera, ma è chiaro che la difficoltà dipende dal tipo di metallo. E’ possibile piegare una lastra di alluminio di 1mm di spessore a mani nude, mentre per una lastra di acciaio c’è bisogno di una pressa idraulica. Così è per le zone in cui esistono particolari problemi di povertà o guerre. Per la maggior parte delle persone la vita è dura, mentre per altri non è così, perchè anche in quelle zone esistono persone che vivono in modo agiato, basti pensare per esempio a chi detiene un ruolo di comando nella gerarchia sociale o chi possiede beni materiali. Per questi la vita non è difficile, nonostante vivano in quelle zone. Quindi nulla ha valore assoluto, è solo più difficile da quelle parti uscire dalla situazione di povertà o disagio, così come è più difficile piegare una lastra di acciaio. Ma non bisogna necessariamente andare in luoghi particolarmente disagiati per vedere applicato questo principio. Anche nel nostro tranquillo mondo occidentale si dice da tempo che “c’è la crisi“. Ebbene, questa è un’affermazione non vera in assoluto. La frase corretta è “c’è la crisi per chi crede che ci sia“. E’ indubbio che in questo momento di profonda crisi esistono persone che prosperano. Per loro non c’è alcuna crisi. E allora? Da che dipende la condizione di ognuno? Dipende solo da quello che crediamo, questa è la verità. Se pensiamo che esiste la crisi, o che è impossibile cambiare la nostra vita, allora così sarà per noi. Ognuno crea per se stesso e solo per se stesso, indipendentemente dalle condizioni esterne. Il problema è che ‘permettiamo’ che le condizioni esterne condizionino la nostra vita, credendo nell’impossibilità di cambiare. Credere o meno in qualcosa è solo una scelta personale.

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