La vera storia del Peccato Originale

peccato originale

Ci hanno sempre detto una storia non vera sul peccato originale. Scopriamo qual’è il significato reale di questa antica colpa.

Tutti conosciamo la storia del peccato originale e della cacciata dal Paradiso terrestre di Adamo ed Eva.
La nostra religione ufficiale ci insegna che ognuno di noi viene sulla terra con una colpa ereditata dai nostri primi antenati, e che il battesimo altro non è se non la ‘purificazione’ e l’espiazione di questa colpa.

Chi legge questo blog regolarmente sa benissimo che questa assurda teoria non è assolutamente accettabile. Siamo esseri divini che stanno facendo una esperienza terrena. Siamo perfetti e nulla può intaccare la nostra perfezione. Chiunque tenti di farci sentire meno che perfetti usando storie di colpe e peccati commessi chissà quando e chissà da chi, o è ignorante, o è in cattiva fede.

Siamo esseri perfetti come dicevo, ma va anche detto che quello che ci è stato tramandato sul peccato originale, benché distorto ad arte, contiene una verità molto importante che desidero svelare in questo articolo.

Il peccato originale lo commettiamo in ogni momento

Ma come, direte voi, hai appena detto che siamo esseri perfetti, e ora questo sottotitolo dice che commettiamo continuamente un peccato? Quale, e perchè?

Quello che la Bibbia ha voluto tramandarci è che, in quanto esseri divini, siamo sempre connessi con Colui che ci ha creato (chiamatelo Dio, Creatore, Universo, o come volete).
Anzi, siamo tutt’uno con Lui, e non ci siamo mai separati. Il problema è che crediamo il contrario, perché pensiamo di essere entità separate che vivono in un corpo fisico anch’esso separato dal resto dell’Universo.

Ecco cos’è il peccato originale.
Il peccato originale è il credersi separati dal resto dell’Universo, e credere in un mondo separato ed esterno a noi che ci minaccia e può farci del male in qualsiasi momento.

Un tempo l’uomo era un essere cosciente della sua divinità e della sua unità con Dio. Ma la nostra anima sapeva questo solo a livello di coscienza, non di esperienza. Per questo motivo è stato necessario ‘dimenticare’ la nostra vera natura e scendere nel mondo del bene e del male (nella Bibbia questo è rappresentato dall’atto di mangiare la mela e dalla conseguente cacciata dall’Eden).

Perché abbiamo dovuto far questo? Perché finché una cosa non la si sperimenta, è impossibile conoscerla veramente. Immaginate di dover spiegare cos’è il miele a chi non l’ha mai assaggiato. Potreste dirgli che è dolce (ma sappiamo tutti che non è lo stesso tipo di dolce dello zucchero), che ha una consistenza gelatinosa, che è di un colore giallo trasparente, e potremo continuare all’infinito ad elencare tutte le caratteristiche fisiche ed organolettiche del miele.
Ma la persona che non l’ha mai provato non potrebbe mai e poi mai sapere veramente cos’è il miele fino a che non lo avrà assaggiato, cioè fino a quando non ne avrà fatto esperienza diretta.

Ecco allora qual’è lo scopo della nostra incarnazione qui sula terra. Lo scopo è quello di sperimentare, attraverso un mondo duale in cui vige il positivo e il negativo in tutte le sue forme, la vera essenza delle cose, in modo da costruire pian piano la consapevolezza dell’essere Divini, attraverso l’esperienza del non sentirsi Divini.

Non si può infatti sapere cos’è la luce senza aver provato il buio, o la bontà senza aver sperimentato la malvagità, la generosità senza aver sperimentato l’egoismo… e potrei continuare all’infinito.

Tornando allora al nostro peccato originale, noi lo commettiamo ogni qual volta pensiamo di essere separati dal nostro Creatore, e il nostro scopo qui sulla terra è proprio quello di ricordarlo attraverso tutte le esperienze terrene.

Allora non sprechiamo questa vita. Siamo qui con uno scopo ben preciso. Prendiamo coscienza della nostra divinità ed unità con tutto l’Universo. Solo così potremo espiare il peccato originale e prendere finalmente il controllo della nostra vita, con la piena consapevolezza della nostra perfezione.

Paolo Marrone




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Informazioni su Paolo Marrone

Da anni si occupa dello studio delle vere leggi dell’Universo, attraverso la riscoperta dei profondi legami esistenti tra le antiche dottrine orientali e le più recenti scoperte nel campo della fisica quantistica. Ha intrapreso da tempo un percorso di crescita personale attraverso la partecipazione a scuole dei migliori coach a livello mondiale, come la School of Enlightenment di Ramtha, la Mastery University di Anthony Robbins e il Quantum Leap di T. Harv Eker, solo per citare le più importanti, e ama condividere le sue scoperte e le sue riflessioni su questo blog. E’ anche co-autore di “La via della Creazione Consapevole” e autore de "Il monaco che non aveva un passato".
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5 risposte a La vera storia del Peccato Originale

  1. Enrico scrive:

    Gentile Marrone
    bellissimo il tuo articolo sul peccato originale. Tuttavia la bibbia sembra proprio voler punire l’uomo che mangia il frutto perché “vuol essere simile a Dio”. Quindi questo per la chiesa cattolica è superibia, grande peccato e Dio lo punisce. Invece le filosofie orientali, New age e Nuovo pensiero insiegnano esattamente quello che ei ha scritto: Siamo esseri Divini. TUttavi la Bibbia rimarca il concetto di punire per aver voluto essere simili a Dio quano poi aggiunge chdi mettere degli angeli affinché l’uomo non mangi anche dell’albero della Vita e viva in eterno divenendo davvero simili a noi. QUi è proprio un Dio stizzito che dice, passi la conoscenza del bene e del male ma se poi viviono in eterno davvero dientano Dei. Cosi la sua spiegazione, cheio accetto, rimane comuqnue inconciliabile col significato della bibbia. Che ne pensa? Grazie e cordiali saluti

    • Paolo Marrone scrive:

      Carissimo Enrico, non dimenticare che la Bibbia è stata scritta dagli uomini, e come qualsiasi altra opera dell’uomo, non è altro che la rappresentazione, o proiezione, di quello che siamo nel nostro intimo. L’uomo ha proiettato nel suo Dio tutte le sue caratteristiche negative, pensando che possa esistere un Dio che ha le stesse manifestazioni egoiche dell’uomo. Credi che un Dio Onnipotente abbia davvero bisogno di creare delle regole e punirci se ci comportiamo in modo diverso dalla Sua volontà? Dio in realtà è solo sinonimo di Amore puro e incondizionato. Dio non odia nessuno, non si adira, e non punisce nessuno. Dio non ci impone nulla e ci ama incondizionatamente, indipendentemente da quello che possiamo fare, dire o pensare. Il peccato è solo un’invenzione dell’uomo creata per tenere sottomessi i suoi simili. Diceva Voltaire: “Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, poi l’uomo ha ricambiato il favore” 😉

  2. Flower scrive:

    Bellissimo questo articolo. Tuttavia l’uomo è “ostacolato” dal senso del peccato che infonde la religione cattolica e specie gli integralisti. L’uomo separato da Dio è non in stato di Grazia …. Tutto questo se preso alla lettera limita molto l’uomo nella sua crescita spirituale perché si infonde un senso del peccato oltremodo paralizzato …..

  3. Angela scrive:

    Chi ha costruito l’uomo lo ha fatto perché obbedisse e capisse gli ordini. Conoscere il bene e il male gli da discernimento sulle opere ma l’albero della vita cioè come geneticamente diventare immortali non fa parte del progetto divino. Ecco perché ha messo gli Arcangeli a custodia. Ma le cellule immortali esistono…È sono quelle neoplastiche…esse sono una deriva che tolgono la “forma” all uomo e lo uccidono.La perfetta forma dell’ uomo viene dalla perfetta forma del suo creatore…a immagine di Dio….siamo stati creati ma è direi x fortuna non ci è stata concessa l immortalità del corpo…ma non ci bastA quella dell’anima?

  4. luciano scrive:

    Non mi dilungo qui nel tirar fuori il perchè ed il per come, ma è chiaro che con la sua eresia ne tira fuori altre a catena.
    Non sono uno di quelli che crede al mangiar della mela…….ma neanche alla sua congiuttura per profonda che possa sembrare
    Io vado avanti
    saluti

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