Diventa la più alta idea di te stesso

la più alta ideaL’unico modo per diventare Creatori Consapevoli è quello di immaginare e impersonificare la più alta idea di Se Stessi.

Chi segue questo blog regolarmente sa che l’idea che sta alla base dei nostri ragionamenti è che noi siamo i creatori della nostra realtà. Abbiamo già visto come la fisica quantistica stia dando delle dimostrazioni tangibili di questa verità, portando di nuovo l’uomo alla consapevolezza di essere l’unico artefice e protagonista di qualsiasi cosa accada nella sua vita.

Nel precedente articolo abbiamo anche svelato una delle più grandi verità riguardo la nostra vera natura, e lo scopo per il quale ci siamo incarnati in un corpo fisico, e perchè abbiamo “dimenticato” la nostra origine divina.
Lo abbiamo fatto per fare esperienza della nostra divinità attraverso la consapevolezza.

La parola chiave quindi è consapevolezza. Prima o poi nel nostro percorso evolutivo ci dobbiamo imbattere in queste verità, è una tappa obbligata. Si può scegliere quando arrivarci, ma non se farlo o meno.

A questo punto viene spontaneo domandarsi: perché parliamo di consapevolezza, e qual è il significato del titolo di questo post, cioè del diventare la più alta idea di se stessi?

Semplice. Il pensiero crea la nostra realtà. In altre parole, siamo ciò che pensiamo di essere.
Allora per riconquistare il ruolo di Creatori dobbiamo essere consapevoli di esserlo. Ma non basta.
Dato che siamo ciò che pensiamo di essere, dobbiamo arrivare a pensarci come davvero siamo, consapevoli della nostra grandezza. Insomma, dobbiamo avere bene in mente la più alta idea di noi stessi per poterla impersonificare. Solo così potremo riprendere il controllo degli eventi che attiriamo nella nostra vita, rendendola una esperienza straordinaria.

Cosa vuol dire avere la più alta idea di se stessi

Siamo Creatori abbiamo detto. Bene. Un Creatore Consapevole deve conoscere allora uno dei più grandi segreti del Creato:

La vita costituisce un processo di creazione, non di scoperta

Non dobbiamo scoprire cosa diventeremo “da grandi”, ma piuttosto decidere cosa essere, e quindi diventarlo. Come? Semplicemente vivendo quel pensiero.
Sappiate che l’unico desiderio e scopo della nostra anima è quello di trasformare il più alto concetto di Se nella più grande delle esperienze terrene. La più grande idea di Se deve impersonificarsi attraverso di noi.

Abbiamo tutto il potere necessario per farlo, ma la condizione è che prima dobbiamo essere in grado di diventare letteralmente la più alta idea di noi stessi.

E allora ascoltate bene.
Ogni avvenimento della nostra vita ci accade per permetterci di definire noi stessi attraverso quell’esperienza. Non esistono eventi gioiosi o eventi tristi. Esistono solo eventi.
Quello che decidiamo di farne definirà la nostra natura, permettendoci quindi di creare noi stessi attraverso l’atteggiamento che avremo in risposta all’evento.
Troppo difficile? Proviamo con un esempio.

Un uomo che nella propria vita affronta un problema economico, per esempio il fallimento della propria azienda, può decidere come reagire all’evento.
Può abbattersi ritenendosi vittima delle circostanze, e in questo caso non farà altro che ribadire la sua impotenza di fronte agli eventi. Quell’uomo, attraverso quell’atteggiamento negativo, “deciderà” letteralmente di creare se stesso come un perdente e un succube della vita.

In alternativa potrà comprendere che quell’evento lo ha portato lui stesso nella propria esistenza, e quindi reagire in modo positivo ribadendo il suo potere. Quell’uomo allora starà creando se stesso come un Creatore Consapevole, portando nella sua mente, e quindi materializzando, la più alta idea di Sè.

Siamo ciò che pensiamo di essere. Allora decidiamo consapevolmente di essere quello che in realtà siamo: esseri divini con un potere enorme, capaci di creare la propria realtà.
Dobbiamo sempre tendere a diventare la più alta idea di noi stessi.

Bisogna allenarsi, studiare, e impegnarsi

Non pensiate che sia facile. Servono anni, forse secoli e molte vite per arrivarci, ma il primo passo è essere consapevoli della nostra vera natura. E poi bisogna lavorare intensamente per cambiare nel profondo l’idea che abbiamo di noi stessi.
Dobbiamo impegnarci a controllare seriamente la nostra mente, eliminando definitivamente ogni pensiero di impotenza o sconfitta.
Portiamo continuamente alla mente la più alta idea di noi stessi. Ricordiamoci di avere sempre la possibilità di scegliere chi essere. E’ un grande potere che rappresenta anche una grande responsabilità, che dobbiamo imparare ad amministrare.

Dobbiamo creare il cambiamento nella nostra vita non perché respingiamo come negative le condizioni attuali, ma perché esse non rappresentano più chi abbiamo deciso di essere.

Il fallimento lo creiamo noi ogni qual volta che ci allontaniamo dalla più alta idea di noi stessi, ogni qual volta crediamo di essere meno di ciò che siamo realmente. Allora l’Universo risponde ai nostri pensieri portando nella nostra vita gli eventi che corrispondono alla nostra creazione di noi stessi.
Non cadere più in questo errore. Lo hai fatto per troppo tempo ormai. Ora che sei consapevole di chi realmente sei, allena la tua mente a trattenere solo ed esclusivamente la più alta idea di te stesso, ogni minuto di ogni giorno.

La vita non può mostrarsi in nessun altro modo se non in quello in cui pensi che lo farà

Paolo Marrone

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Informazioni su Paolo Marrone

Da anni si occupa dello studio delle vere leggi dell’Universo, attraverso la riscoperta dei profondi legami esistenti tra le antiche dottrine orientali e le più recenti scoperte nel campo della fisica quantistica. Ha intrapreso da tempo un percorso di crescita personale attraverso la partecipazione a scuole dei migliori coach a livello mondiale, come la School of Enlightenment di Ramtha, la Mastery University di Anthony Robbins e il Quantum Leap di T. Harv Eker, solo per citare le più importanti, e ama condividere le sue scoperte e le sue riflessioni su questo blog. E’ anche co-autore di “La via della Creazione Consapevole” e autore de "Il monaco che non aveva un passato".
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6 risposte a Diventa la più alta idea di te stesso

  1. stefania lambrianidis scrive:

    la legge di attrazione ha il suo fulcro nella ferrea e continua disciplina mentale a livello di testa e fiducia in se stessi a livello di cuore

  2. Fabiana scrive:

    Caro Paolo grazie!!!! Troppo spesso ultimamente ciò che pubblichi è quello che ho bisogno di leggere…proprio in quel momento….e siccome il caso non esiste…grazie 🙂

  3. Emma scrive:

    Ciao, articolo molto interessante! Ma sarei curiosa di sapere se vale anche nel caso in cui abbiamo bisogno di terze persone che non sono proprio felici di fare quella determinata cosa…

    • Paolo Marrone scrive:

      Emma gli altri sono solo una nostra proiezione, fanno parte cioè del sogno. In quanto tali, non possono influire nella nostra realtà in alcun modo, a meno che glielo permettiamo noi attraverso le nostre credenze su come debbano o vogliano comportarsi.

  4. Alessandro scrive:

    Buongiorno Sig. Paolo,
    prendo spunto da questa Sua risposta anche se non recentissima, per una curiosità.
    “Gli altri sono solo una nostra proiezione”. Lei enuncia spesso questo dato di fatto che condivido, tuttavia pagando il dazio al mio ego, non posso che considerarmi il protagonista del mio film esistenziale e da ciò ne consegue che Lei essendo altro da “me” sia una mia proiezione.
    A Sua volta Lei è il protagonista del Suo film, quindi è inevitabile che io e tutti coloro che seguono questo Blog siamo le Sue. Perchè l’idea che mi sono fatto per accettare questo assunto, è che l’Uno sia come un infinito poliedro con innumerevoli facce, tutte impegnate a guardare “all’esterno” senza mai incrociare i reciproci sguardi (per farla semplice).
    Quindi mi domando come nasca in Lei l’esigenza di dire “agli altri” (comparse illusorie) quale il sia il loro reale potenziale, perchè in quanto tali, non ne avrebbero alcuno.
    Eppure le Sue parole hanno sicuramente avuto un effetto sul mio modo di vivere il mondo, quindi l’efficacia in una certa qual misura, c’è.
    L’unica spiegazione che faccia tornare i conti dal mio punto di vista egocentrico, è che sia Lei ad essere una mia proiezione e quindi, che sia io a riflettere in questo diorama gli insegnamenti che “non ricordo”.
    Nel Suo caso potremmo definirlo una sorta di “dialogo esteriore” per rafforzare la narrazione dominante “interiore”?
    Grazie e scusi la domanda un pochino cervellotica.

    • Paolo Marrone scrive:

      Alessandro, chiedersi chi è protagonista di quale sogno fa parte delle normali domande che tutti noi ci facciamo nel momento in cui iniziamo a ragionare sul concetto di realtà illusoria. L’unica risposta plausibile a questa domanda è che nessuno è protagonista di alcun sogno, per il semplice motivo che questa domanda parte dall’errato presupposto che le figure che vediamo proiettate nella coscienza siano i sognatori del sogno. Permettimi di dirti che nè io nè tu nè nessun altra persona è il sognatore. Siamo tutti sognati, e siamo in un sogno in cui il sognatore non appartiene al sogno stesso (come potrebbe?). Pertanto non ha alcun senso chiedersi se io sono nel tuo sogno o tu nel mio. Nessuna delle due risposte è quella giusta. Le identità che ci attribuiamo non esistono, dato che tutto ciò che esiste è la Coscienza, e la Coscienza è ciò di cui siamo fatti. Di Coscienza ce n’è una sola, infinita, senza limiti e impersonale. Questa è la risposta più sensata che si possa dare.

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