Quantino e la porta magica

verrà il giorno in cui
Quantino era un bambino molto curioso e appassionato di scienza. Un giorno, mentre stava giocando a nascondino con i suoi amici Lina, Leo e Nina, scoprì una stanza misteriosa nella sua casa. Era una stanza che non aveva mai visto prima, chiusa da una porta con una serratura a forma di Q.

Quantino si chiese cosa ci fosse dentro. Forse era la stanza segreta del suo bisnonno, che era stato un famoso fisico. Forse conteneva dei tesori o delle invenzioni incredibili. O forse era la porta per entrare in un altro mondo.

Quantino decise di aprire la porta usando la chiave a forma di Q che aveva trovato in una vecchia scatola. Infilò la chiave nella serratura e girò. La porta si aprì con uno scricchiolio.

Quantino entrò nella stanza seguito dai suoi amici. Ma appena entrò rimase sorpreso. La stanza era piena di oggetti strani e colorati. C’erano dei libri, dei giocattoli, dei quadri, delle lampade, dei cuscini, dei fiori e tante altre cose.

Quantino si sentì felice. Si aspettava di trovare qualcosa di interessante e non si sbagliava. Si avvicinò a un tavolino dove c’era una scatola di legno con sopra una lente di ingrandimento.

Quantino prese la lente di ingrandimento e la guardò con curiosità. Si chiese a cosa servisse. Forse era uno strumento per osservare le cose piccole. Forse c’era qualcosa di nascosto nella scatola.Quantino aprì la scatola e vide che dentro c’era un foglio bianco con sopra una lettera Q disegnata a matita. Quantino pensò che fosse una firma del suo bisnonno. Forse voleva lasciargli un messaggio.

Quantino mise la lente di ingrandimento sul foglio e cercò di ingrandire la lettera Q. Ma appena lo fece, sentì una voce sottile e acuta che gli disse: “Ciao! Mi chiamo Quark e sono uno gnomo quantistico. Vivo nel mondo dell’infinitamente piccolo, dove le cose si comportano in modo molto strano”.

Quantino rimase sbalordito. Alzò la lente di ingrandimento e vide che sulla lettera Q c’era un piccolissimo gnomo con un cappello a punta e una barba rossa. Era lui che parlava.

Quantino non riusciva a credere ai suoi occhi. Come era possibile? Come poteva esistere uno gnomo quantistico? Come poteva parlare?

Quantino chiamò i suoi amici per mostrare loro la scoperta. Lina, Leo e Nina si avvicinarono al tavolino e guardarono il foglio con la lente di ingrandimento. Anche loro videro lo gnomo quantistico e rimasero stupiti.

Lo gnomo quantistico si presentò a tutti e disse: “Sono qui per spiegarvi il mistero della stanza in cui vi trovate. Questa stanza è un esperimento del vostro bisnonno. Voleva dimostrare qualcosa di importante sulla natura della realtà. Voleva mostrare che le cose esistono solo quando vengono osservate”.

Quantino e i suoi amici rimasero confusi. Cosa voleva dire lo gnomo quantistico? Come potevano le cose esistere solo quando venivano osservate?

Lo gnomo quantistico disse: “Per farvi capire meglio, vi faccio vedere una cosa”. Poi batté le mani e tutti gli oggetti della stanza scomparvero come per incanto.

Quantino e i suoi amici rimasero stupiti e anche un po’ spaventati. Dove erano andati tutti gli oggetti? Come era possibile?

Lo gnomo quantistico disse: “Non preoccupatevi, gli oggetti non sono spariti davvero. Sono solo diventati invisibili. Per farli riapparire, basta che li osserviate con attenzione”.

Quantino e i suoi amici rimasero perplessi. Come potevano osservare degli oggetti invisibili? Come potevano sapere dove erano?

Lo gnomo quantistico disse: “Vi do un aiuto. Vi dico dove si trovano alcuni oggetti e voi provate a guardare in quella direzione. Vedrete che riappariranno”.

Quantino e i suoi amici accettarono la sfida. Lo gnomo quantistico disse: “Iniziamo con qualcosa di facile. Sulla parete di fronte a voi c’è un quadro con un paesaggio. Provate a guardare lì”.

Quantino e i suoi amici guardarono verso la parete di fronte a loro. Appena lo fecero, videro che il quadro con il paesaggio riappariva sul muro. Era come se fosse sempre stato lì.

Quantino e i suoi amici rimasero meravigliati. Come era possibile? Come poteva il loro sguardo creare il quadro?

Lo gnomo quantistico disse: “Bravi! Avete appena osservato il quadro e lo avete fatto esistere. Ora proviamo con qualcosa di più difficile. Sulla parete a destra c’è una lampada con una forma strana. Provate a guardare lì”.

Quantino e i suoi amici guardarono verso la parete a destra. Appena lo fecero, videro che la lampada con una forma strana riappariva sul comodino. Era come se fosse sempre stata lì.

Lo gnomo quantistico indicò ai ragazzi diversi altri punti in cui guardare, e ogni volta che il loro sguardo andava in quella direzione, lì appariva uno degli oggetti della stanza.

Lo gnomo quantistico alla fine disse: “Fantastico! Avete appena osservato tutti gli oggetti della stanza e li avete fatti esistere. Ora proviamo con qualcosa di impossibile. Sulla parete dietro di voi c’è una porta che vi porta in un altro mondo. Provate a guardare lì”.

Quantino e i suoi amici si girarono verso la parete dietro di loro. Appena lo fecero, videro che una strana porta con una maniglia dorata apparve sul muro.

Lo gnomo quantistico disse: “Siete stati bravissimi! Avete appena osservato la porta e l’avete fatta esistere. Ora avete due scelte: potete restare in questa stanza e continuare a osservare gli oggetti che vi piacciono, oppure potete aprire la porta e andare a scoprire il mondo delle infinite possibilità, dove io vivo”.

Quantino e i suoi amici si guardarono negli occhi. Erano indecisi. Da una parte erano curiosi di vedere il mondo delle infinite possibilità, dove le cose potevano essere come volevano loro. Dall’altra parte erano spaventati di lasciare la stanza e di non sapere cosa li aspettava.

Quantino si fece coraggio e disse: “Io voglio andare a vedere il mondo delle infinite possibilità. Penso che sia un’occasione unica. Forse potremo capire meglio cosa aveva scoperto il mio bisnonno. Chi viene con me?”.

Lina, Leo e Nina esitarono un attimo, poi annuirono. Anche loro volevano andare a vedere il mondo delle infinite possibilità. Anche loro pensavano che fosse un’occasione unica.

Quantino e i suoi amici si avvicinarono alla porta e la aprirono. Videro che dietro la porta c’era un tunnel luminoso che sembrava non avere fine. Lo gnomo quantistico li invitò a seguirlo.

Quantino e i suoi amici entrarono nel tunnel e si sentirono trasportati da una forza misteriosa. Il tunnel cambiava colore e forma ogni istante. Sentirono delle voci e dei suoni che non riuscivano a capire.

Dopo qualche minuto, il tunnel si aprì su un paesaggio meraviglioso. C’era un cielo azzurro con delle nuvole bianche. C’era un prato verde con dei fiori colorati. C’era un lago limpido con dei pesci argentati. C’era una foresta rigogliosa con degli animali fantastici.

Quantino e i suoi amici rimasero incantati. Era il mondo delle infinite possibilità. Era il mondo dove le cose potevano essere come volevano loro.

Lo gnomo quantistico disse: “Benvenuti nel mio mondo. Qui potete fare quello che volete. Basta che lo immaginate e lo desiderate con tutto il cuore. Le vostre menti sono i vostri pennelli e il mondo è la vostra tela”.

Quantino e i suoi amici non capivano bene cosa volesse dire lo gnomo quantistico. Ma decisero di provare a seguire il suo consiglio.

Quantino pensò: “Vorrei volare in cielo come un uccello”. Appena lo pensò, sentì che le sue braccia diventavano delle ali e che il suo corpo si alzava in aria. Quantino era felice. Stava volando in cielo come un uccello.

Lina pensò: “Vorrei nuotare nel lago come una sirena”. Appena lo pensò, sentì che le sue gambe diventavano una coda di pesce e che il suo corpo si tuffava nell’acqua. Lina era felice. Stava nuotando nel lago come una sirena.

Leo pensò: “Vorrei correre nella foresta come un leone”. Appena lo pensò, sentì che i suoi capelli diventavano una criniera e che il suo corpo si trasformava in quello di un leone. Leo era felice. Stava correndo nella foresta come un leone.

Nina pensò: “Vorrei parlare con gli animali come una maga”. Appena lo pensò, sentì che la sua voce diventava capace di pronunciare parole sconosciute e che il suo orecchio diventava capace di ascoltare i suoni degli animali. Nina era felice. Stava parlando con gli animali come una maga.

Quantino e i suoi amici si divertirono a esplorare il mondo delle infinite possibilità. Ogni volta che immaginavano qualcosa, quella cosa diventava reale. Potevano cambiare il loro aspetto, il loro abbigliamento, il loro cibo, il loro clima, il loro tempo. Potevano creare e distruggere cose a loro piacimento. Potevano vivere le avventure più incredibili.

Lo gnomo quantistico li seguiva e li guidava. Gli spiegava come funzionava il suo mondo. Diceva che in quel mondo non c’erano regole fisse, ma solo possibilità. In quel mondo non c’erano limiti alla loro fantasia, ma solo alla loro volontà. Non c’erano problemi, ma solo sfide.

Quantino e i suoi amici erano felici. Si sentivano liberi e potenti. Si sentivano come dei creatori. Si sentivano come dei maghi.

Ma dopo un po’, Quantino e i suoi amici cominciarono ad avere nostalgia della loro casa, della loro stanza dei giochi e della loro famiglia.

Quantino pensò: “Vorrei tornare nella mia stanza e vedere i miei oggetti”. Appena lo pensò, sentì che le sue ali scomparivano e che il suo corpo tornava normale. Quantino non stava più volando in cielo come un uccello.

Lina pensò: “Vorrei tornare nella mia casa e vedere la mia famiglia”. Appena lo pensò, sentì che la sua coda di pesce scompariva e che il suo corpo tornava normale. Lina non stava più nuotando nel lago come una sirena.

Leo pensò: “Vorrei tornare nella mia scuola e vedere i miei insegnanti”. Appena lo pensò, sentì che la sua criniera scompariva e che il suo corpo tornava normale. Tornò ad avere il suo corpo e il suo viso come erano prima.

Anche Nina pensò di voler tornare nel suo mondo e rivedere le sue amiche. Appena lo pensò, sentì che la sua voce e il suo orecchio tornavano normali. Non stava più parlando con gli animali come una maga.

Quantino e i suoi amici si riunirono e si guardarono negli occhi. Volevano tornare nel loro mondo reale, ma un po’ erano anche dispiaciuti di dover abbandonare il mondo delle infinite possibilità.

Lo gnomo quantistico li vide e capì cosa provavano. Disse: “Siete stati molto bravi a scoprire il mondo delle infinite possibilità. Ma è ora di tornare nel vostro mondo reale. Lì vi aspettano le cose che amate”.

Quantino e i suoi amici annuirono. Volevano tornare nel loro vecchio mondo.

Lo gnomo quantistico disse: “Per tornare nel vostro mondo reale, basta che immaginiate la porta che vi ha portato qui e la desideriate con tutto il cuore. La porta riapparirà e potrete attraversarla”.

Quantino e i suoi amici fecero quello che disse lo gnomo quantistico. Immaginarono la porta che li aveva portati nel mondo delle infinite possibilità e la desiderarono con tutto il cuore.

Appena lo fecero, videro che la porta riappariva sul muro davanti a loro. Era come se fosse sempre stata lì.

Quantino e i suoi amici si avvicinarono alla porta e la aprirono. Videro che dietro la porta c’era il tunnel luminoso che sembrava non avere fine.

Lo gnomo quantistico disse: “Spero che vi siate divertiti nel mio mondo. Spero che abbiate imparato qualcosa di nuovo, e che vi ricorderete di me”.

Quantino e i suoi amici ringraziarono lo gnomo quantistico per averli accompagnati nel mondo delle infinite possibilità. Gli dissero che si erano divertiti molto e che avevano imparato molto. Gli dissero che non lo avrebbero mai dimenticato.

Quantino e i suoi amici entrarono nel tunnel e si sentirono trasportati dalla stessa forza misteriosa di prima. Il tunnel cambiava colore e forma ogni istante. Sentirono delle voci e dei suoni che non riuscivano a capire.

Dopo qualche minuto, il tunnel si aprì sulla stanza misteriosa dove avevano iniziato il loro viaggio. C’era la porta con la serratura a forma di Q. C’erano tutti gli oggetti strani e colorati che avevano osservato prima.

Quantino e i suoi amici uscirono dal tunnel e si guardarono intorno. Erano tornati nel loro mondo reale.

Quantino e i suoi amici si abbracciarono e si raccontarono le loro impressioni sul mondo delle infinite possibilità. Si dissero che era stata un’esperienza indimenticabile, un regalo meraviglioso del loro bisnonno.

Quantino e i suoi amici decisero di chiudere la porta con la chiave a forma di Q e di tenere il segreto della stanza misteriosa. Ma quanto frugò nella sua tasca per cercare la chiave, Quantino scoprì di non averla più con sè.

Frugò ancora più a fondo e trovò nella tasca dei pantaloni un piccolo foglietto di carta con su scritto:

Da ora in poi questa porta non può più essere chiusa,
perché anche il vostro mondo è un mondo dalle infinite possibilità,
ma dovete crederlo affinché sia davvero così.
Fate tesoro dell’esperienza appena fatta e ricordate
che la vostra immaginazione può farvi avere tutto ciò che desiderate.
Ora sapete come fare.
Con affetto, il vostro piccolo amico Quark

Quantino e i suoi amici uscirono dalla stanza misteriosa e tornarono a giocare a nascondino, ma ora custodivano nel loro cuore un prezioso segreto, e sapevano che nulla sarebbe stato più come prima.

Paolo Marrone

 

Tu sei Origine Book Cover Tu sei Origine
Crecita personale
Paolo Marrone
2020
15.24 x 22.86 cm
344

Il vero cambiamento inizia quando comprendiamo di essere protagonisti nella creazione della realtà.

L’origine di tutto è all’interno della nostra mente, e ottenere felicità e successo nella propria vita passa necessariamente attraverso l’acquisizione di questa consapevolezza.

Tutto dipende dalla conoscenza del reale funzionamento del mondo in cui viviamo e di qual è il tuo ruolo all’interno di questo immenso meccanismo di creazione.

Tu sei Origine si propone di svelare in modo semplice e diretto quali sono le vere leggi che regolano il funzionamento dell’universo, e lo fa attraverso una profonda analisi di ciò che ci hanno rivelato le scoperte della fisica quantistica, applicando queste conoscenze alla vita pratica di tutti i giorni, per renderle di facile attuazione e permetterci di diventare finalmente artefici del nostro destino.

Questo libro contiene una raccolta ordinata e rivisitata degli articoli scritti da Paolo Marrone sul suo blog CampoQuantico.it nell’arco di circa otto anni, dal 2012 al 2020.

Gli articoli sono stati raggruppati per argomenti e ordinati seguendo un filo logico che conduce il lettore per mano lungo un percorso di studio alla scoperta delle vere leggi che governano l’universo e di come queste possano essere efficacemente applicate nella nostra vita.

Tu sei Origine rappresenta un vero e proprio percorso di consapevolezza attraverso il quale siamo invitati a rivedere il nostro ruolo all’interno del meccanismo di creazione della realtà, per arrivare alla fine a comprendere di esserne i veri e indiscussi protagonisti.

Leggendo questo libro scoprirai come la tua felicità è già dentro di te, devi solo imparare le tecniche per tirarla fuori e viverla!

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Verrà il giorno in cui…

verrà il giorno in cui

Sei all’interno di un flusso inarrestabile, che sta innalzando le vibrazioni di tutto ciò che vedi intorno a te.
Non si fermerà, non è possibile fermarlo in alcun modo, e hanno ragione coloro che dicono che nulla sarà come prima. Verrà il giorno in cui la verità sarà così palese che non servirà più che qualcuno te lo ricordi, perché ti renderai conto di essere già a destinazione.

Puoi decidere di assecondare il flusso o andargli contro. Ma nel secondo caso preparati ad essere travolto, dato che sarebbe come tentare di arrestare con la mano un treno in corsa.
Forse mai prima d’ora l’umanità aveva assistito ad un cambiamento così radicale, e tu ne sei parte.

Anzi, ne sei l’arteficie.

Il cambiamento prevede lo sgretolamento di tutto ciò che davi per scontato solo qualche mese fa. Mai prima d’ora sta risultando chiaro agli occhi di tutti quanto la vibrazione abbia un’importanza primaria nel tenere unite o separare le persone.

Così dentro, così fuori

Se prima di questo periodo non era così evidente il significato di questa massima, ora è davanti agli occhi di tutti il fatto che il cambiamento che sta avvenendo al nostro interno si ripercuote in modo evidente anche all’esterno.

Il mondo è perfetto, come ho più volte affermato, e la perfezione si manifesta attraverso l’esatto sincronismo tra ciò che accade dentro di noi a livello animico e ciò che accade all’esterno.

Stiamo per entrare in un nuovo mondo, in cui la parte vecchia di noi, quella rappresentata dalle persone che appaiono addormentate ai nostri occhi pian piano scompariranno, per far posto ad una nuova generazione di persone, necessariamente allineate con il nuovo paradigma mondiale.

Ma non sta accadendo là fuori, nulla accade là fuori. E’ un cambiamento interno, che sta producendo i suoi effetti anche nel mondo apparente, quello che sembra esterno a noi, ma che altro non è che un riflesso di ciò che siamo dentro.

E’ tutto già accaduto

L’esito è scontato, non può essere diversamente. E’ scontato perché nel campo delle infinite possibilità è tutto già accaduto, il tempo è solo la distanza che separa ciò che siamo da ciò che crediamo di essere. Siamo già a destinazione, e da questa verità deriva l’innegabile certezza che tutto sta tramando affinché questo fatto sia sempre più evidente.

Non è vero che ci sono persone che entreranno nel nuovo mondo e altre che non vi entreranno, è solo l’ego che ci fa credere nell’esistenza di qualcuno separato da noi. Quello che sta accadendo è che stiamo perdendo parti di noi stessi che non ci appartengono più, e quelle parti sono rappresentate dalle “persone” che vediamo là fuori perdersi in questo caos e venirne travolte.

Abbracciamo questo cambiamento e lasciamo andare senza giudizio tutti coloro che si allontaneranno dalla nostra vita. Sono parti di noi stessi che non ci appartengono più, e che per effetto della diversa frequenza vibratoria non hanno più alcuna possibilità di materializzarsi nella nostra vita.

Non mollare mai

Perderemo lungo la strada molti amici, forse anche parenti, ma è quello che deve accadere, in perfetta sincronia con la perfezione di questo mondo di cui siamo gli unici e soli artefici. Resisti, non abdicare. Il cambiamento richiederà dei sacrifici, perché quel vecchio mondo farà di tutto per sopravvivere ed emarginare il nuovo che sta emergendo.

Non mollare, perché come ho appena detto la vittoria finale è scontata, anzi è già avvenuta. Sta a te far sì che sia la nuova realtà che andrai a sperimentare.

Capisci l’importanza del compito che ti è stato affidato?

Stai osservando intensi cambiamenti che stanno avvenendo al tuo interno, effetto di una inarrestabile transizione verso un mondo d’amore e di elevata consapevolezza, e verrà il giorno in cui la verità sarà così palese che non servirà più che qualcuno te lo ricordi, perché ti renderai conto di essere già a destinazione, e di non esserti mai allontanato da chi-sei-veramente.

Paolo Marrone

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Non ne hai avuto ancora abbastanza?

Non ne hai avuto ancora abbastanza?
Cos’altro ancora deve accadere per farti comprendere che le assurdità a cui stai assistendo servono proprio a convincerti che l’unica soluzione è volgere la tua attenzione verso il tuo interno?

Non ti sei ancora stufato delle contraddizioni e del non senso di questo mondo?

Più credi nella realtà di ció che vedi là fuori, più quel mondo ti sembrerà strano e ti farà paura. E più quel mondo si rivolgerà contro di te.

Come puoi pensare che un’illusione possa avere senso? Solo un folle potrebbe pensare di dare un senso ad un sogno.

Stai tentando di afferrare una nuvola di fumo sperando di poterla mettere in tasca. Riesci a vedere l’assurdità della cosa?

Non puoi afferrare il fumo, è evidente, ma tu ti arrabbi quando non riesci a farlo, ignaro dell’insensatezza del tuo folle gesto.

Il mondo è lo strumento che tu stesso hai scelto per arrivare alla verità, affinchè attraverso le sue evidenti contraddizioni tu possa comprendere qual è la vera strada da percorrere.
Ma lo hai dimenticato.

Cosa aspetti a rivolgere la tua attenzione all’interno, per ritrovare la tua vera natura e realizzare di cosa sei fatto davvero?

Cosa aspetti ad iniziare un serio lavoro di introspezione per ridare un senso alla tua esistenza?

Potresti scoprire che tutto accade dentro di te, e che l’unico nemico che c’è è rappresentato dalla tua cieca fede in un mondo che non ha alcuna consistenza.

Potresti scoprire che la tua vera natura è Amore Incondizionato, portatore di pace e libertà, quella vera.

Non ne hai avuto ancora abbastanza?
Cos’altro ancora deve accadere per farti comprendere?

Paolo Marrone

Conversazioni con Dio vol.1 Book Cover Conversazioni con Dio vol.1
Neale Donald Walsch
Crescita spirutuale
Pickwick Libri
2018
12,5x19,5cm
243

In questo saggio illuminante, qui presentato in una nuova edizioneNeale Donald Walsch instaura un dialogo apparentemente impossibile fra Dio e l'uomo, un "incontro" toccante, sincero e venato di un sottile umorismo, che non elude i temi cruciali su cui né la ragione né la fede hanno ancora dato una risposta definitiva.

Dio comunica in modo diretto con noi ogni giorno, e parla a chiunque: dal santo al furfante, dal buono al cattivo.

"Parlo con tutti. Senza interruzioni. La domanda non è a chi parlo, ma: chi mi sta a sentire?" 

L'autore evidenzia come questo toccante dialogo avvenuto con Dio sia stato fedelmente riportato nella sua opera, evidenziando le parole che Dio ha comunicato con particolare enfasi... (Continua)

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Non basta conoscere le regole del gioco

camera oscuraLeggiamo tantissimi libri, ascoltiamo altrettanti maestri e guru che ci dicono tante belle cose su come progredire nel nostro percorso di crescita personale, ma poi, alla resa dei conti, ci accorgiamo che non riusciamo a mettere in pratica tutte quelle nozioni che abbiamo appreso. Vediamo, con l’aiuto di una piccola storiella, cosa fare per risolvere il problema.

C’era una volta un discepolo di una scuola Zen che un giorno chiese al suo Maestro: “Maestro, ho letto praticamente tutti i libri che lei mi ha consigliato, ho seguito alla lettera ogni suo insegnamento, ma non vedo ancora grandi risultati. Mi indichi dove sto sbagliando”.

Il Maestro gli rispose: “Prendi quella scacchiera che vedi su quel tavolo e portala qui”. Il discepolo fece come il Maestro gli aveva indicato.

“Bene” – continuò il Maestro – “ora ascoltami bene. Su questa scacchiera sono poggiate alla rinfusa delle pedine nere e bianche, in egual numero. La regola di questo gioco è quella di disporre le pedine sulla scacchiera facendo in modo che su ogni riga ci siano alla fine un egual numero di pedine bianche e nere. Sei pronto?”

“Certo” – rispose il discepolo – “le regole del gioco sono molto semplici, credo di poterlo fare facilmente”

Il Maestro allora tirò fuori un drappo nero da una tasca del suo abito e chiese al discepolo di usarlo per bendarsi gli occhi prima di iniziare a disporre le pedine. “Ma Maestro” – esclamò stupito il dicepolo – “come potrò mai mettere le pedine in modo corretto sulla scacchiera senza poter vedere ciò che sto facendo?”

“Ecco la risposta alla tua domanda” – rispose il Maestro accennando un sorriso – “Tutti i libri che hai letto e gli insegnamenti ricevuti sono serviti solo a fornirti la conoscenza sulle regole che governano il mondo. Sono regole indispensabili, perché senza di esse non sapresti come affrontare le vicissitudini della vita, ma non bastano. Devi anche levarti le bende dagli occhi, perché nonostante le tue conoscenze, sei ancora cieco alla verità, e i tuoi occhi non vedono come è fatto davvero il mondo.”


Questa piccola storiella ci fa comprendere una cosa molto importante: non importa quanto bene abbiamo compreso le regole, non possiamo giocare al gioco della vita con gli occhi bendati. La conoscenza, benché indispensabile, non può bastare se continuiamo a vedere le cose sempre con gli stessi occhi.

Sappiamo che il mondo è un’illusione, e che lo stiamo creando noi, ma nonostante ciò continuiamo ad averne paura, perseverando nei nostri soliti atteggiamenti di lamentela, rabbia e giudizio ogni qual volta ne abbiamo l’occasione. Dimentichiamo di avere a che fare sempre e solo con noi stessi quando vediamo qualcosa o qualcuno che non ci piace.

Dobbiamo toglierci le bende dagli occhi se voglimo davvero progredire in questo percorso di crescita. Ma come fare?

Entriamo nell’ottica di essere gli unici responsabili di tutto ciò che ci accade, piacevole o spiacevole che sia. Per farlo dobbiamo ricordare a noi stessi, più spesso che possiamo, che stiamo vivendo in un sogno, e che tutto ciò che ci appare reale e separato da noi è solo frutto di un’allucinazione, alla quale crediamo ciecamente.

Colgo l’occasione per indicarvi una tecnica molto semplice che Osho ci ha suggerito in uno dei suoi tanti insegnamenti per toglierci finalmente le bende dagli occhi e comprendere che tutto ciò che vediamo è illusorio.


OSHO: PENSA CHE TUTTI I FENOMENI SIANO SOGNI

Questa è una tecnica estremamente potente.
Iniziate a contemplare in questo modo: se state camminando per strada …
contemplate che le persone che passano sono tutti sogni.

I negozi e i negozianti …
i clienti e le persone che vanno
e vengono … sono tutti sogni.

Le case … gli autobus …
il treno … l’aereo … sono tutti sogni.

Sarete immediatamente sorpresi da qualcosa di enorme importanza
che accade dentro di voi.
Nel momento in cui pensi che
“Tutti sono sogni” improvvisamente … come un lampo …
una cosa entra nella tua visione:
“Anch’io sono un sogno”.

Perché se il visto è un sogno …
allora chi è questo ‘io’?
Se l’oggetto è un sogno …
allora il soggetto è anche un sogno.
Se l’oggetto è falso …
come può il soggetto essere la verità? Impossibile.

Se guardi tutto come un sogno … improvvisamente troverai qualcosa
che sfugge dal tuo essere:
l’idea dell’io.
Questo è l’unico modo per far cadere l’ego … e il più semplice.

Basta provare

meditare in questo modo.
Meditare in questo modo più e più volte …
un giorno il miracolo accade:
si guarda dentro …
e l’ego non si trova lì.

L’ego è un sottoprodotto …
un sottoprodotto dell’illusione che qualsiasi cosa tu veda è vera.
Se pensi che gli oggetti siano veri …
allora l’io può esistere;
è un sottoprodotto.
Se pensi che gli oggetti siano sogni …
l’ego scompare.

E se pensi continuamente che tutto è un sogno …
poi un giorno …
in un sogno nella notte …
rimarrai sorpreso:
improvvisamente nel sogno ti ricorderai che anche questo è un sogno!
E subito …
man mano che il ricordo accade …
il sogno sparirà.

E per la prima volta vi sentirete profondamente addormentati …
ma svegli
un’esperienza molto paradossale …
ma di grande beneficio.


Per ricordarvi di eseguire questo esercizio mettete un cicalino nel vostro telefono che vi avvisi ad intervalli regolari, per esempio ogni due o tre ore, e ogni volta che lo sentite provate a fare l’esercizio proposto da Osho. Ben presto le bende caleranno dagli occhi, e potrete finalmente vedere come è fatto davvero il mondo. Garantito.

Paolo Marrone

Tornare alla sorgente Book Cover Tornare alla sorgente
Osho
Spiritualità
Oscar Mondadori
2018
11,5x16,5cm
144

Il libro “Tornare alla Sorgente”, del maestro Osho, è un vero percorso a tappe verso la consapevolezza, accompagnato da bellissime illustrazioni.

I pesci non imparano a nuotare, eppure sanno farlo. Così anche gli uomini non devono imparare a essere consapevoli: è nella loro natura.

Basta che si tuffino fiduciosi nel fiume della consapevolezza interiore per raggiungere la beatitudine.

Questo libro, arricchito da tante illustrazioni a colori, ti insegna a farlo attraverso un vero percorso, quasi un gioco, la cui meta è la completezza e la felicità... (Continua)

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Il Karma e la Legge di Attrazione

Se è vero che noi creiamo la nostra realtà e siamo potenzialmente in grado di manifestare i nostri desideri, come si concilia questo con il fatto che esiste anche il Karma, secondo il quale il nostro destino è in parte condizionato da ciò che è accaduto in passato?

Tutti abbiamo sentito parlare del Karma, e ognuno credo si sia fatto un’idea di questa “legge” dell’Universo. In base al principio del Karma ogni nostro pensiero, parola o azione ha in qualche modo un’influenza in quello che ci accadrà in futuro. Questo meccanismo di azione-reazione può agire indipendentemente dal tempo e dallo spazio, perché i suoi effetti, secondo alcuni, possono manifestarsi in qualsiasi momento e secondo modalità che non è possibile prevedere in alcun modo.

Ma per chi segue regolarmente questo blog, o legge i miei libri, sa perfettamente che io per primo esorto tutti a considerarsi gli unici creatori della propria realtà. Siamo esseri divini, come ho più volte avuto modo di affermare, ed essendo stati creati ad “immagine e somiglianza” del nostro Creatore, a nostra volta abbiamo ereditato la capacità di creare.

Come si coniuga allora questa nostra libertà di creare il nostro destino, con la legge del Karma che abbiamo descritto all’inizio di questo articolo? Come è possibile, in altre parole, pensare che possiamo far funzionare la Legge di Attrazione, quando nel contempo siamo in balìa del meccanismo di azione-reazione determinato dalle nostre azioni precedenti?

E’ più semplice di quanto si possa immaginare.

Viviamo in un Universo duale, nel quale esiste tutto e il contrario di tutto. Tutti infatti saremo d’accordo sul fatto che possiamo sperimentare il buio e la luce, la bellezza e la bruttezza, la gioia e la tristezza, … e potrei continuare con altre dieci pagine di esempi. Ebbene, questi due aspetti sono in costante equilibrio. Come faccio a saperlo? Basta guardarsi intorno. Se il nostro universo non fosse in equilibrio, la preponderanza di un qualsiasi aspetto, se non controbilanciata, finirebbe per crescere a dismisura distruggendo l’universo. E’ un pò come funziona un pendolo: più lo spingiamo verso una delle due estremità, più il peso ritornerà con forza verso l’estremo opposto, per poi alla fine adagiarsi al centro, una volta esaurita la forza iniziale che ne ha rotto l’equilibrio.

Ecco, l’universo in cui viviamo funziona in questo modo. Qualsiasi “perturbazione” viene prima o poi controbilanciata da una forza uguale e contraria che riporta il tutto in equilibrio. Semplificando, questo è il Karma.

E se fosse solo una manifestazione del Karma?

E se la Legge di Attrazione non fosse altro che un’altra manifestazione del Karma? Uhm… proviamo ad analizzare questa idea.

Ricorderete sicuramente una delle 7 leggi di Ermete Trismegisto:

Come sopra – così sotto,
come sotto – così sopra.
Come dentro – così fuori,
come fuori – così dentro.
Come nel grande – così nel piccolo.

Non a caso ho evidenziato le parole “Come dentro, così fuori…“. Questa, se ci pensate, è proprio la legge su cui si basa quella che chiamiamo Legge di Attrazione, secondo la quale si manifesterà all’esterno sempre e comunque quello che “siamo” al nostro interno. E’ il concetto di “essere” per “diventare”.

Se credo di essere sfigato, l’Universo farà di tutto per darmene prova, ma vale anche per il contrario, naturalmente.

Come fa ad agire questo principio? Qualsiasi “sbilanciamento” tra quello che “sentiamo” di essere, e quello che “siamo” nella realtà, verrà in qualche modo ad annullarsi, facendo in modo che il mondo esterno si uniformi prima o poi a ciò che pensiamo di essere. Se rileggete questa ultima frase probabilmente ritroverete esattamente il meccanismo con cui opera il Karma. Se cambio il mio “sentire” riguardo a chi sono, la realtà esterna non potrà che rimediare alla disuguaglianza che si è venuta a creare tra “dentro” e “fuori”, facendo in modo che tale differenza si annulli. Come? Se manterremo fermo il nostro pensiero senza che questo venga condizionato dagli eventi esterni, l’universo non potrà fare altro che modificare la realtà esterna per riportare il corretto equilibrio tra le cose.

Non può che essere così, perché ciò che chiamiamo “fuori” non è altro che la proiezione di ciò che siamo “dentro”. Anzi, per dirla meglio, sia il dentro che il fuori sono ambedue nella nostra mente. Siamo noi a contenere l’Universo, non il contrario, pertanto il tutto si deve necessariamente uniformare a quelle che sono le nostre credenze su come pensiamo le cose debbano manifestarsi.

E la legge del Karma è lì proprio per fare in modo che questo accada sempre, senza alcuna eccezione.

Paolo Marrone

The Intention Experiment Book Cover The Intention Experiment
Nuove Scienze
Lynne McTaggart
My Life Edizioni
2019
Libro - 15x23cm
336

Dopo il successo de “Il Campo Quantico”Lynne McTaggart torna con “The Intention Experiment”, un libro basato su un presupposto apparentemente “folle”: il pensiero influenza la realtà fisica.

E se il pensiero avesse il potere di guidare la tua vita verso l’obiettivo, di guarire il corpo e persino di cambiare il Pianeta? Ti è mai capitato di pensare che ciò sia possibile?

Prestigiosi istituti scientifici in tutto il mondo hanno condotto nel corso di svariati decenni numerosericerche sulla natura della coscienza, dimostrando che i pensieri sono in grado di influenzare ogni cosa.

I pensieri e le intenzioni umane, suggeriscono quelle scoperte, sono a tutti gli effetti qualcosa di fisico - un’energia tangibile - con l’incredibile potere di condizionare il mondo...(Continua)

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