Verrà il giorno in cui…

verrà il giorno in cui

Sei all’interno di un flusso inarrestabile, che sta innalzando le vibrazioni di tutto ciò che vedi intorno a te.
Non si fermerà, non è possibile fermarlo in alcun modo, e hanno ragione coloro che dicono che nulla sarà come prima. Verrà il giorno in cui la verità sarà così palese che non servirà più che qualcuno te lo ricordi, perché ti renderai conto di essere già a destinazione.

Puoi decidere di assecondare il flusso o andargli contro. Ma nel secondo caso preparati ad essere travolto, dato che sarebbe come tentare di arrestare con la mano un treno in corsa.
Forse mai prima d’ora l’umanità aveva assistito ad un cambiamento così radicale, e tu ne sei parte.

Anzi, ne sei l’arteficie.

Il cambiamento prevede lo sgretolamento di tutto ciò che davi per scontato solo qualche mese fa. Mai prima d’ora sta risultando chiaro agli occhi di tutti quanto la vibrazione abbia un’importanza primaria nel tenere unite o separare le persone.

Così dentro, così fuori

Se prima di questo periodo non era così evidente il significato di questa massima, ora è davanti agli occhi di tutti il fatto che il cambiamento che sta avvenendo al nostro interno si ripercuote in modo evidente anche all’esterno.

Il mondo è perfetto, come ho più volte affermato, e la perfezione si manifesta attraverso l’esatto sincronismo tra ciò che accade dentro di noi a livello animico e ciò che accade all’esterno.

Stiamo per entrare in un nuovo mondo, in cui la parte vecchia di noi, quella rappresentata dalle persone che appaiono addormentate ai nostri occhi pian piano scompariranno, per far posto ad una nuova generazione di persone, necessariamente allineate con il nuovo paradigma mondiale.

Ma non sta accadendo là fuori, nulla accade là fuori. E’ un cambiamento interno, che sta producendo i suoi effetti anche nel mondo apparente, quello che sembra esterno a noi, ma che altro non è che un riflesso di ciò che siamo dentro.

E’ tutto già accaduto

L’esito è scontato, non può essere diversamente. E’ scontato perché nel campo delle infinite possibilità è tutto già accaduto, il tempo è solo la distanza che separa ciò che siamo da ciò che crediamo di essere. Siamo già a destinazione, e da questa verità deriva l’innegabile certezza che tutto sta tramando affinché questo fatto sia sempre più evidente.

Non è vero che ci sono persone che entreranno nel nuovo mondo e altre che non vi entreranno, è solo l’ego che ci fa credere nell’esistenza di qualcuno separato da noi. Quello che sta accadendo è che stiamo perdendo parti di noi stessi che non ci appartengono più, e quelle parti sono rappresentate dalle “persone” che vediamo là fuori perdersi in questo caos e venirne travolte.

Abbracciamo questo cambiamento e lasciamo andare senza giudizio tutti coloro che si allontaneranno dalla nostra vita. Sono parti di noi stessi che non ci appartengono più, e che per effetto della diversa frequenza vibratoria non hanno più alcuna possibilità di materializzarsi nella nostra vita.

Non mollare mai

Perderemo lungo la strada molti amici, forse anche parenti, ma è quello che deve accadere, in perfetta sincronia con la perfezione di questo mondo di cui siamo gli unici e soli artefici. Resisti, non abdicare. Il cambiamento richiederà dei sacrifici, perché quel vecchio mondo farà di tutto per sopravvivere ed emarginare il nuovo che sta emergendo.

Non mollare, perché come ho appena detto la vittoria finale è scontata, anzi è già avvenuta. Sta a te far sì che sia la nuova realtà che andrai a sperimentare.

Capisci l’importanza del compito che ti è stato affidato?

Stai osservando intensi cambiamenti che stanno avvenendo al tuo interno, effetto di una inarrestabile transizione verso un mondo d’amore e di elevata consapevolezza, e verrà il giorno in cui la verità sarà così palese che non servirà più che qualcuno te lo ricordi, perché ti renderai conto di essere già a destinazione, e di non esserti mai allontanato da chi-sei-veramente.

Paolo Marrone

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Non ne hai avuto ancora abbastanza?

Non ne hai avuto ancora abbastanza?
Cos’altro ancora deve accadere per farti comprendere che le assurdità a cui stai assistendo servono proprio a convincerti che l’unica soluzione è volgere la tua attenzione verso il tuo interno?

Non ti sei ancora stufato delle contraddizioni e del non senso di questo mondo?

Più credi nella realtà di ció che vedi là fuori, più quel mondo ti sembrerà strano e ti farà paura. E più quel mondo si rivolgerà contro di te.

Come puoi pensare che un’illusione possa avere senso? Solo un folle potrebbe pensare di dare un senso ad un sogno.

Stai tentando di afferrare una nuvola di fumo sperando di poterla mettere in tasca. Riesci a vedere l’assurdità della cosa?

Non puoi afferrare il fumo, è evidente, ma tu ti arrabbi quando non riesci a farlo, ignaro dell’insensatezza del tuo folle gesto.

Il mondo è lo strumento che tu stesso hai scelto per arrivare alla verità, affinchè attraverso le sue evidenti contraddizioni tu possa comprendere qual è la vera strada da percorrere.
Ma lo hai dimenticato.

Cosa aspetti a rivolgere la tua attenzione all’interno, per ritrovare la tua vera natura e realizzare di cosa sei fatto davvero?

Cosa aspetti ad iniziare un serio lavoro di introspezione per ridare un senso alla tua esistenza?

Potresti scoprire che tutto accade dentro di te, e che l’unico nemico che c’è è rappresentato dalla tua cieca fede in un mondo che non ha alcuna consistenza.

Potresti scoprire che la tua vera natura è Amore Incondizionato, portatore di pace e libertà, quella vera.

Non ne hai avuto ancora abbastanza?
Cos’altro ancora deve accadere per farti comprendere?

Paolo Marrone

Conversazioni con Dio vol.1 Book Cover Conversazioni con Dio vol.1
Neale Donald Walsch
Crescita spirutuale
Pickwick Libri
2018
12,5x19,5cm
243

In questo saggio illuminante, qui presentato in una nuova edizioneNeale Donald Walsch instaura un dialogo apparentemente impossibile fra Dio e l'uomo, un "incontro" toccante, sincero e venato di un sottile umorismo, che non elude i temi cruciali su cui né la ragione né la fede hanno ancora dato una risposta definitiva.

Dio comunica in modo diretto con noi ogni giorno, e parla a chiunque: dal santo al furfante, dal buono al cattivo.

"Parlo con tutti. Senza interruzioni. La domanda non è a chi parlo, ma: chi mi sta a sentire?" 

L'autore evidenzia come questo toccante dialogo avvenuto con Dio sia stato fedelmente riportato nella sua opera, evidenziando le parole che Dio ha comunicato con particolare enfasi... (Continua)

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Non basta conoscere le regole del gioco

camera oscuraLeggiamo tantissimi libri, ascoltiamo altrettanti maestri e guru che ci dicono tante belle cose su come progredire nel nostro percorso di crescita personale, ma poi, alla resa dei conti, ci accorgiamo che non riusciamo a mettere in pratica tutte quelle nozioni che abbiamo appreso. Vediamo, con l’aiuto di una piccola storiella, cosa fare per risolvere il problema.

C’era una volta un discepolo di una scuola Zen che un giorno chiese al suo Maestro: “Maestro, ho letto praticamente tutti i libri che lei mi ha consigliato, ho seguito alla lettera ogni suo insegnamento, ma non vedo ancora grandi risultati. Mi indichi dove sto sbagliando”.

Il Maestro gli rispose: “Prendi quella scacchiera che vedi su quel tavolo e portala qui”. Il discepolo fece come il Maestro gli aveva indicato.

“Bene” – continuò il Maestro – “ora ascoltami bene. Su questa scacchiera sono poggiate alla rinfusa delle pedine nere e bianche, in egual numero. La regola di questo gioco è quella di disporre le pedine sulla scacchiera facendo in modo che su ogni riga ci siano alla fine un egual numero di pedine bianche e nere. Sei pronto?”

“Certo” – rispose il discepolo – “le regole del gioco sono molto semplici, credo di poterlo fare facilmente”

Il Maestro allora tirò fuori un drappo nero da una tasca del suo abito e chiese al discepolo di usarlo per bendarsi gli occhi prima di iniziare a disporre le pedine. “Ma Maestro” – esclamò stupito il dicepolo – “come potrò mai mettere le pedine in modo corretto sulla scacchiera senza poter vedere ciò che sto facendo?”

“Ecco la risposta alla tua domanda” – rispose il Maestro accennando un sorriso – “Tutti i libri che hai letto e gli insegnamenti ricevuti sono serviti solo a fornirti la conoscenza sulle regole che governano il mondo. Sono regole indispensabili, perché senza di esse non sapresti come affrontare le vicissitudini della vita, ma non bastano. Devi anche levarti le bende dagli occhi, perché nonostante le tue conoscenze, sei ancora cieco alla verità, e i tuoi occhi non vedono come è fatto davvero il mondo.”


Questa piccola storiella ci fa comprendere una cosa molto importante: non importa quanto bene abbiamo compreso le regole, non possiamo giocare al gioco della vita con gli occhi bendati. La conoscenza, benché indispensabile, non può bastare se continuiamo a vedere le cose sempre con gli stessi occhi.

Sappiamo che il mondo è un’illusione, e che lo stiamo creando noi, ma nonostante ciò continuiamo ad averne paura, perseverando nei nostri soliti atteggiamenti di lamentela, rabbia e giudizio ogni qual volta ne abbiamo l’occasione. Dimentichiamo di avere a che fare sempre e solo con noi stessi quando vediamo qualcosa o qualcuno che non ci piace.

Dobbiamo toglierci le bende dagli occhi se voglimo davvero progredire in questo percorso di crescita. Ma come fare?

Entriamo nell’ottica di essere gli unici responsabili di tutto ciò che ci accade, piacevole o spiacevole che sia. Per farlo dobbiamo ricordare a noi stessi, più spesso che possiamo, che stiamo vivendo in un sogno, e che tutto ciò che ci appare reale e separato da noi è solo frutto di un’allucinazione, alla quale crediamo ciecamente.

Colgo l’occasione per indicarvi una tecnica molto semplice che Osho ci ha suggerito in uno dei suoi tanti insegnamenti per toglierci finalmente le bende dagli occhi e comprendere che tutto ciò che vediamo è illusorio.


OSHO: PENSA CHE TUTTI I FENOMENI SIANO SOGNI

Questa è una tecnica estremamente potente.
Iniziate a contemplare in questo modo: se state camminando per strada …
contemplate che le persone che passano sono tutti sogni.

I negozi e i negozianti …
i clienti e le persone che vanno
e vengono … sono tutti sogni.

Le case … gli autobus …
il treno … l’aereo … sono tutti sogni.

Sarete immediatamente sorpresi da qualcosa di enorme importanza
che accade dentro di voi.
Nel momento in cui pensi che
“Tutti sono sogni” improvvisamente … come un lampo …
una cosa entra nella tua visione:
“Anch’io sono un sogno”.

Perché se il visto è un sogno …
allora chi è questo ‘io’?
Se l’oggetto è un sogno …
allora il soggetto è anche un sogno.
Se l’oggetto è falso …
come può il soggetto essere la verità? Impossibile.

Se guardi tutto come un sogno … improvvisamente troverai qualcosa
che sfugge dal tuo essere:
l’idea dell’io.
Questo è l’unico modo per far cadere l’ego … e il più semplice.

Basta provare

meditare in questo modo.
Meditare in questo modo più e più volte …
un giorno il miracolo accade:
si guarda dentro …
e l’ego non si trova lì.

L’ego è un sottoprodotto …
un sottoprodotto dell’illusione che qualsiasi cosa tu veda è vera.
Se pensi che gli oggetti siano veri …
allora l’io può esistere;
è un sottoprodotto.
Se pensi che gli oggetti siano sogni …
l’ego scompare.

E se pensi continuamente che tutto è un sogno …
poi un giorno …
in un sogno nella notte …
rimarrai sorpreso:
improvvisamente nel sogno ti ricorderai che anche questo è un sogno!
E subito …
man mano che il ricordo accade …
il sogno sparirà.

E per la prima volta vi sentirete profondamente addormentati …
ma svegli
un’esperienza molto paradossale …
ma di grande beneficio.


Per ricordarvi di eseguire questo esercizio mettete un cicalino nel vostro telefono che vi avvisi ad intervalli regolari, per esempio ogni due o tre ore, e ogni volta che lo sentite provate a fare l’esercizio proposto da Osho. Ben presto le bende caleranno dagli occhi, e potrete finalmente vedere come è fatto davvero il mondo. Garantito.

Paolo Marrone

Tornare alla sorgente Book Cover Tornare alla sorgente
Osho
Spiritualità
Oscar Mondadori
2018
11,5x16,5cm
144

Il libro “Tornare alla Sorgente”, del maestro Osho, è un vero percorso a tappe verso la consapevolezza, accompagnato da bellissime illustrazioni.

I pesci non imparano a nuotare, eppure sanno farlo. Così anche gli uomini non devono imparare a essere consapevoli: è nella loro natura.

Basta che si tuffino fiduciosi nel fiume della consapevolezza interiore per raggiungere la beatitudine.

Questo libro, arricchito da tante illustrazioni a colori, ti insegna a farlo attraverso un vero percorso, quasi un gioco, la cui meta è la completezza e la felicità... (Continua)

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Il Karma e la Legge di Attrazione

Se è vero che noi creiamo la nostra realtà e siamo potenzialmente in grado di manifestare i nostri desideri, come si concilia questo con il fatto che esiste anche il Karma, secondo il quale il nostro destino è in parte condizionato da ciò che è accaduto in passato?

Tutti abbiamo sentito parlare del Karma, e ognuno credo si sia fatto un’idea di questa “legge” dell’Universo. In base al principio del Karma ogni nostro pensiero, parola o azione ha in qualche modo un’influenza in quello che ci accadrà in futuro. Questo meccanismo di azione-reazione può agire indipendentemente dal tempo e dallo spazio, perché i suoi effetti, secondo alcuni, possono manifestarsi in qualsiasi momento e secondo modalità che non è possibile prevedere in alcun modo.

Ma per chi segue regolarmente questo blog, o legge i miei libri, sa perfettamente che io per primo esorto tutti a considerarsi gli unici creatori della propria realtà. Siamo esseri divini, come ho più volte avuto modo di affermare, ed essendo stati creati ad “immagine e somiglianza” del nostro Creatore, a nostra volta abbiamo ereditato la capacità di creare.

Come si coniuga allora questa nostra libertà di creare il nostro destino, con la legge del Karma che abbiamo descritto all’inizio di questo articolo? Come è possibile, in altre parole, pensare che possiamo far funzionare la Legge di Attrazione, quando nel contempo siamo in balìa del meccanismo di azione-reazione determinato dalle nostre azioni precedenti?

E’ più semplice di quanto si possa immaginare.

Viviamo in un Universo duale, nel quale esiste tutto e il contrario di tutto. Tutti infatti saremo d’accordo sul fatto che possiamo sperimentare il buio e la luce, la bellezza e la bruttezza, la gioia e la tristezza, … e potrei continuare con altre dieci pagine di esempi. Ebbene, questi due aspetti sono in costante equilibrio. Come faccio a saperlo? Basta guardarsi intorno. Se il nostro universo non fosse in equilibrio, la preponderanza di un qualsiasi aspetto, se non controbilanciata, finirebbe per crescere a dismisura distruggendo l’universo. E’ un pò come funziona un pendolo: più lo spingiamo verso una delle due estremità, più il peso ritornerà con forza verso l’estremo opposto, per poi alla fine adagiarsi al centro, una volta esaurita la forza iniziale che ne ha rotto l’equilibrio.

Ecco, l’universo in cui viviamo funziona in questo modo. Qualsiasi “perturbazione” viene prima o poi controbilanciata da una forza uguale e contraria che riporta il tutto in equilibrio. Semplificando, questo è il Karma.

E se fosse solo una manifestazione del Karma?

E se la Legge di Attrazione non fosse altro che un’altra manifestazione del Karma? Uhm… proviamo ad analizzare questa idea.

Ricorderete sicuramente una delle 7 leggi di Ermete Trismegisto:

Come sopra – così sotto,
come sotto – così sopra.
Come dentro – così fuori,
come fuori – così dentro.
Come nel grande – così nel piccolo.

Non a caso ho evidenziato le parole “Come dentro, così fuori…“. Questa, se ci pensate, è proprio la legge su cui si basa quella che chiamiamo Legge di Attrazione, secondo la quale si manifesterà all’esterno sempre e comunque quello che “siamo” al nostro interno. E’ il concetto di “essere” per “diventare”.

Se credo di essere sfigato, l’Universo farà di tutto per darmene prova, ma vale anche per il contrario, naturalmente.

Come fa ad agire questo principio? Qualsiasi “sbilanciamento” tra quello che “sentiamo” di essere, e quello che “siamo” nella realtà, verrà in qualche modo ad annullarsi, facendo in modo che il mondo esterno si uniformi prima o poi a ciò che pensiamo di essere. Se rileggete questa ultima frase probabilmente ritroverete esattamente il meccanismo con cui opera il Karma. Se cambio il mio “sentire” riguardo a chi sono, la realtà esterna non potrà che rimediare alla disuguaglianza che si è venuta a creare tra “dentro” e “fuori”, facendo in modo che tale differenza si annulli. Come? Se manterremo fermo il nostro pensiero senza che questo venga condizionato dagli eventi esterni, l’universo non potrà fare altro che modificare la realtà esterna per riportare il corretto equilibrio tra le cose.

Non può che essere così, perché ciò che chiamiamo “fuori” non è altro che la proiezione di ciò che siamo “dentro”. Anzi, per dirla meglio, sia il dentro che il fuori sono ambedue nella nostra mente. Siamo noi a contenere l’Universo, non il contrario, pertanto il tutto si deve necessariamente uniformare a quelle che sono le nostre credenze su come pensiamo le cose debbano manifestarsi.

E la legge del Karma è lì proprio per fare in modo che questo accada sempre, senza alcuna eccezione.

Paolo Marrone

The Intention Experiment Book Cover The Intention Experiment
Nuove Scienze
Lynne McTaggart
My Life Edizioni
2019
Libro - 15x23cm
336

Dopo il successo de “Il Campo Quantico”Lynne McTaggart torna con “The Intention Experiment”, un libro basato su un presupposto apparentemente “folle”: il pensiero influenza la realtà fisica.

E se il pensiero avesse il potere di guidare la tua vita verso l’obiettivo, di guarire il corpo e persino di cambiare il Pianeta? Ti è mai capitato di pensare che ciò sia possibile?

Prestigiosi istituti scientifici in tutto il mondo hanno condotto nel corso di svariati decenni numerosericerche sulla natura della coscienza, dimostrando che i pensieri sono in grado di influenzare ogni cosa.

I pensieri e le intenzioni umane, suggeriscono quelle scoperte, sono a tutti gli effetti qualcosa di fisico - un’energia tangibile - con l’incredibile potere di condizionare il mondo...(Continua)

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Quello strano esperimento che va a modificare il passato…

E’ possibile modificare il passato? Probabilmente chiunque, di fronte a questa domanda, risponderebbe di no. Esiste invece un esperimento di fisica quantistica che dimostra che questo è possibile, e se vuoi saperne di più non ti rimane che leggere fino in fondo questo articolo…

Probabilmente tutti avete già sentito parlare dell’esperimento delle due fessure. In quell’esperimento si facevano passare delle particelle attraverso un pannello su cui erano state aperte due fessure (nell’esperimento originale ideato da T. Young nel 1802 veniva usata la luce di una candela, ma poi l’esperimento fu ripetuto un secolo più tardi utilizzando diverse particelle, tra cui elettroni), e in base alla figura che si formava sulla parete in fondo si poteva dedurre se i fotoni si stavano comportando come particelle, oppure come onde. Questa immagine illustra come fu eseguito l’esperimento da Young:

Normalmente sulla parete di fondo si formano diverse bande più chiare (non solo due come ci si aspetterebbe), e questo dimostra il fatto che le particelle utilizzate si comportano come onde quando non vengono osservate.
Non sto qui a spiegare il perché di questo, ma chi volesse saperne di più può trovare su Internet molte pagine che ne parlano in modo più o meno approfondito (p.es. su Wikipedia).

Gli scienziati scoprirono che, nel momento in cui si pone un sensore prima di una delle due fessure, in modo da poter “osservare” quali elettroni passano per quella fessura, la figura proiettata sulla parete cambia, mostrando solo due bande più chiare, a dimostrazione del fatto che gli elettroni, quando osservati, si comportano non più come onde, ma come particelle.

Fin qui tutto nella norma, perché questo esperimento è stato eseguito innumerevoli volte usando elettroni, fotoni, protoni, ecc. e sempre ottenendo lo stesso identico risultato, il che dimostra in modo inconfutabile che una particella si comporta come tale solo quando viene osservata.

Le cose divennero davvero strane quando, in seguito ad un’idea del fisico J. A. Wheeler elaborata nel 1978, alcuni scienziati dell’Australian National University provarono ad indagare ulteriormente il fenomeno, eseguendo il cosiddetto esperimento di scelta ritardata, attraverso il quale si cercò di capire in che modo, ma soprattutto quando, l’osservatore influenza il comportamento della particella che sta osservando.

L’unica differenza rispetto al precedente esperimento, era che in questa seconda versione il sensore non venne più messo prima della fessura, bensì dopo. Questo vuol dire che la particella, nel momento in cui passa per la fessura, non può sapere se una volta al di là verrà osservata. Ebbene, anche in questo caso la figura che appariva sulla parete di fondo era costituita da due sole bande più chiare, ad indicare quindi che l’elettrone si era comportato come particella. Ma cosa c’entra questo con il tempo?

C’entra eccome, perché per poter far comparire le due bande più chiare sulla parete di fondo, gli elettroni avrebbero dovuto passare le due fessure come “particelle”. Ma dal primo esperimento sappiamo con certezza che quando non osservati, gli elettroni si comportano come onde. In questo secondo esperimento, quindi, dato che il sensore veniva posto dopo le fessure, gli elettroni prendevano comunque la decisione di passare come particelle, come se sapessero in anticipo che al di là delle fessure sarebbero stati osservati.

Praticamente, è come se l’elettrone, una volta davanti al sensore, riuscisse ad avvisare in qualche modo se stesso nel passato, facendo in modo che potesse cambiare il suo comportamento.

Per fare un’analogia, è come se, percorrendo una strada con un’automobile, dopo essere passati davanti a un autovelox, avvisassimo noi stessi nel passato della presenza di quell’autovelox, affinché potessimo sollevare in tempo il piede dall’acceleratore.

Il passato è modificabile?

E’ quindi possibile influire in qualche modo sul nostro passato? Sembrerebbe di sì, e l’esperimento condotto nell’Australian National University lo dimostra. Ma dato che noi non ci accontentiamo delle apparenze, cerchiamo di comprendere davvero cosa questo esperimento ci dimostrerebbe.

Naturalmente non è possibile “avvisare” se stessi nel passato di qualcosa che accade nel presente. Probabilmente per comprendere questo esperimento bisogna uscire dai normali canoni con i quali siamo abituati a ragionare, iniziando a mettere in discussione quello che crediamo di sapere sulla realtà, e in particolare sul tempo.

Questo esperimento è forse la dimostrazione pratica del fatto che il tempo è solo un’illusione, e che quindi esiste solo il presente, il qui e ora. Il passato e il futuro sono solo nostre supposizioni errate su come funziona il mondo. Ambedue questi concetti non hanno alcunché di reale, sono solo costruzioni mentali, e in quanto tali esistono solo all’interno della nostra mente.

Come possiamo spiegare quindi l’esperimento a scelta ritardata che abbiamo appena descritto? Lo possiamo fare solo se smontiamo quello che crediamo sulla legge di causa-effetto. Abbiamo sempre creduto fino ad ora che il passato determini in modo irreversibile il presente, nel senso che qualcosa è come appare perché nel suo passato sono accaduti degli eventi che ne hanno determinato lo stato attuale. Questo esperimento ribalta del tutto questo concetto, perché siamo di fronte alla dimostrazione che l’intero passato viene in realtà determinato dal presente. In altre parole, ogni qual volta si effettua un’osservazione, si va a determinare non solo lo stato attuale dell’oggetto osservato, ma si determina anche il suo passato apparente. Ma quale passato viene scelto tra gli infiniti possibili? Naturalmente quello che giustifica ciò che si sta osservando.

E’ come se ad ogni osservazione si entrasse in un universo parallelo, dotato del proprio presente (determinato dall’osservazione effettuata), e del corrispondente passato che va a giustificare quel presente.

Ma questa conclusione non può che essere l’unica plausibile, partendo dal presupposto che tutto ciò che esiste è il qui e ora. Tutto il resto è solo frutto di un’illusione, determinata da ciò che accade nel qui e ora percepito.

Cambia la tua visione del mondo, e il mondo cambia.

Qual è la conclusione a cui si giunge? Il mondo non funziona come abbiamo da sempre creduto, e la fisica quantistica può rappresentare la strada per evadere dalla gabbia mentale dentro cui siamo vissuti fino ad oggi, fatta di false credenze e limitazioni. La comprensione di quella che è la Realtà Ultima ci permette di vedere il mondo con altri occhi, e dato che siamo noi a crearlo, quel mondo appare esattamente come crediamo debba apparire. Questo vuol dire che una diversa visione della realtà non può che modificare il modo in cui quella realtà si manifesta.

Questi, e tanti altri paradossi vengono spiegati in dettaglio nel mio ultimo libro “La Realtà Ultima“, alla lettura del quale vi rimando per saperne di più sul modo in cui la fisica quantistica sta rivoluzionando la visione che abbiamo del mondo.

Paolo Marrone

La Realtà Ultima Book Cover La Realtà Ultima
Paolo Marrone
Fisica Quantistica
L'Età dell'Acquario
Maggio 2019
14x21
140

"La Realtà Ultima oltre Ciò che Sembra" di Paolo Marrone, studioso delle leggi dell’Universo attraverso la riscoperta dei profondi legami esistenti tra le antiche dottrine orientali e le più recenti scoperte nel campo della fisica quantistica, ti offre 12 chiavi come strumenti fondamentali per mettere in atto un «piano di fuga» dalla gabbia mentale nella quale tutti noi, nessuno escluso, è rinchiuso.

Siamo prigionieri di pseudoteorie, false credenze abitudini mentali e supposizioni che non hanno alcun fondamento reale: tutti questi elementi sono come le sbarre di una gabbia che ci tiene intrappolati.

Rinchiusi come siamo in questa prigione di illusioni, conduciamo un'esisten­za che è spesso inautentica e irrimediabilmente infelice. Ma è possibile liberarsi? E come?

Attraverso i principi della fisica quantistica, esposti in modo chiaro e facilmente accessibile, l'autore ti indica in questo libro la strada da percorrere per raggiungere uno stato mentale di pace e serenità ed essere finalmente in grado di vedere il mondo e la vita con occhi diversi...(Continua)

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